IN TEMPI DI CRISI LA SOLIDARIETÀ CAMMINA
Oggi vogliamo parlare di Politica,
quella con la “P” maiuscola. Quella che deve servire a risolvere i problemi
delle persone comuni, non ad arricchire schiere di “soliti noti”,quella che si
fa dal basso, dando quelle informazioni che servono per creare una nuova
consapevolezza e un nuovo modo di partecipare attivamente per fare gli
interessi della propria comunità. Ebbene tale Politica, proprio perché pone
come obiettivo il miglioramento della qualità della vita ed ha come
protagonisti gli stessi che ne beneficeranno, partorisce sempre buone idee.
Attualmente viviamo in una situazione
economico-sociale molto instabile dovuta ad una crisi economica dettata
dall’alto, ma che ogni giorno fa vittime nel basso. Tuscania purtroppo non è
immune a questa crisi. Basta fare una passeggiata per le vie cittadine per
vedere serrande chiuse e locali vuoti con i cartelli “affittasi”o“vendesi”.
Sempre più attività commerciali sono costrette a chiudere sia perché i soldi da
spendere sono sempre meno sia perché per risparmiare si va a fare spesa a
Viterbo nei centri commerciali. Il risultato è che i soldi spesi dai tuscanesi
non rimangono nel paese, ma vanno via seguendo le strade della grande
distribuzione. Un altro risultato di questo stato di cose, se si vuole ancor
più negativo, è la migrazione di tutti quei giovani che potrebbero avere in
mente la “malsana” idea di aprire un’attività.
In tv continuano a parlarci di “spread”, crisi e debito pubblico senza
fornirci una vera soluzione al problema. Il sistema economico e monetario che
ci hanno imposto è un meccanismo presentatoci in maniera tanto complessa da
farci arrivare alla conclusione di accettarlo passivamente. Bisognerebbe aprire
una lunga discussione sulla sovranità monetaria e sul potere delle banche
centrali, ma non è di questo di cui vogliamo parlare oggi.
Vogliamo porre l’attenzione su un’idea nata alcuni anni fa e che man mano
sta prendendo piede in tutta Italia: il progetto SCEC.
Si parte dal presupposto che l’unico modo per uscire dal debito
strangolatore, che attanaglia questa economia, sia quello di riprendere la
propria sovranità monetaria. Per farlo bisogna creare qualcosa che possa in
parte sostituire la moneta e farla tornare al suo uso originale, libera quindi
dalla schiavitù intrinseca del debito. Una moneta che non si presta, perché
ti viene regalata, che non ha un tasso di interesse, il cui valore lo
stabiliscono di volta in volta i cittadini tra di loro, scambiandosi
prestazioni e produzioni locali. Una moneta che circoli all’interno della
comunità favorendo le attività nostrane e aumentando il potere d’acquisto delle
famiglie, valorizzando il valore fondamentale di una collettività: la
solidarietà. Basta chiedere ai più anziani “come si tirava avanti in tempi
di carestia, terremoto o guerra?”. Sicuramente aiutandosi, collaborando a
rimuovere le macerie della casa caduta, scambiandosi prodotti e abilità
artigiane, sentendosi parte di un unico organismo interdipendente e non cellule
autosufficienti, quali non siamo né potremmo mai essere. Avere bisogno l’uno
dell’altro non è un deficit, è una risorsa! Ma arriviamo al dunque.
Che cosa è lo SCEC?
I buoni della Solidarietà ChE Cammina (SCEC) sono la
rappresentazione di un atto di fiducia circolare e si usano insieme agli euro
determinando reciproci benefici economici, a vantaggio di tutti gli aderenti.
Vengono distribuiti gratuitamente dall’associazione Arcipelagoscec in base a
criteri chiari, trasparenti e uguali per tutti coloro che ne fanno richiesta.
Qualsiasi persona fisica può iscriversi GRATUITAMENTE qui. Basta fornire
Nome, Cognome, Indirizzo E-mail e Codice Fiscale. Iscrivendosi all’associazione
si ricevono gratuitamente i primi 100 Scec del valore di 100 Euro di sconto,
validi all’interno del circuito locale e nazionale degli associati. Tale
circuito è fatto da tutti i soci che decidono di accettare una percentuale del
pagamento per una propria prestazione, o la vendita di un bene, in forma di
Scec, sapendo che, come loro l’hanno accettato, la comunità dell’Arcipelago
farà lo stesso. Quindi, con in tasca gli SCEC e gli Euro si può fare la spesa,
comprare i libri, pagare il dentista, riparare l’auto o il rubinetto presso
tutte le attività produttive, agricole, artigianali, professionali, commerciali
etc. che partecipano al circuito SCEC (la lista aggiornata è disponibile su
internet al seguente link
).
I titolari di attività o semplici prestatori d’opera, detti “Accettatori”,decidono
autonomamente, rendendola nota, la percentuale di sconto che applicheranno ai
possessori di SCEC, detti “Fruitori”, i quali pagheranno in euro il
prezzo scontato e in SCEC la differenza sul prezzo iniziale. A questo punto chi
ha erogato il bene o servizio potrà a sua volta utilizzare gli SCEC presso
altre attività, secondo le necessità della propria vita quotidiana (potete
vedere il semplice meccanismo qui)
Cosa avviene quindi utilizzando lo SCEC?
Il cittadino si ritrova, semplicemente iscrivendosi GRATIS e ricevendo gli
SCEC, ad avere un maggiore potere di acquisto. In pratica in una famiglia di 4
persone è come se fossero entrati, a parità di condizioni, 2 stipendi in più.
Si determina quindi un risparmio in un momento di crisi come questo e il
cittadino si ritrova con più soldi in tasca a fine mese. I commercianti non
hanno “bruciato” lo sconto fatto, come accade normalmente, ma lo hanno
monetizzato e di conseguenza potranno spenderlo a loro volta. Inoltre avranno
guadagnato un vantaggio competitivo rispetto ad una concorrenza “esterna” molto
agguerrita (si pensi ad esempio alla bottega sotto casa VS il supermercato
della multinazionale francese). Così facendo si valorizzano i prodotti e i
servizi locali favorendo e aiutando la NOSTRA economia.
Chi è interessato al progetto SCEC e vuole darci una mano per diffonderlo a Tuscania ci contatti all’indirizzo e-mail: tuscania5stelle@gmail.com
Movimento 5 Stelle Tuscania
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