INFORMAZIONE? SI, MA ANCHE PROPOSTE!



 

Abbiamo messo online il video (che potete trovare in fondo a questo post) della relazione che la Dott.ssa Antonella Litta, referente per l’Alto Lazio dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente, ha esposto all’incontro che abbiamo organizzato domenica 27 Gennaio. In questo modo crediamo e speriamo di poter raggiungere quante più persone possibili, informando così anche chi non è potuto essere presente, ma  è comunque interessato a saperne di più.

Cogliamo inoltre l’occasione per sottolineare che il Movimento 5 Stelle oltre ad essere informazione volta a portare consapevolezzapartecipazione attiva nei cittadini, è anche proposte e idee per risolvere i problemi.
A tal proposito pubblichiamo un estratto del Programma Partecipativo creato per le prossime Elezioni Regionali riguardante proprio la problematica arsenico nelle acque. Un programma in continua evoluzione, creato e migliorato dai cittadini per i cittadini, che potete approfondire andando sul blog ufficiale del Movimento 5 Stelle del Lazio.
 
Nel caso di inadempienza delle autorità locali, la regione eserciterà i poteri sostitutivi volti ad adottare i provvedimenti necessari alla tutela della salute umana nel settore dell’approvvigionamento idrico-potabile ed in particolare provvederà alla realizzazione delle azioni necessarie a ripristinare l’uso potabile dell’acqua in relazione alla presenza di arsenico fuori i limiti di legge previsti dal Dlgs 31/2001 tenendo conto delle migliori tecnologie possibili e del minor impatto ambientale delle stesse. Dato l’esposizione cronica delle popolazioni all'arsenico e i risultati di numerosi studi che attestano la pericolosità di questo elemento, l’obiettivo delle azioni pianificate sarà la riduzione a valori nulli della concentrazione dell’arsenico nelle acque destinate all'uso umano ed al miglioramento della qualità delle stesse, così come previsto dall'art. 12 del Dlgs 31/2001. In particolare, si provvederà:
  •        alla realizzazione di uno piano di interventi che, tenendo conto della caratteristiche chimico-fisiche delle acque da trattare e del territorio interessato, potrà prevedere diverse tipologie di azioni come la miscelazione delle acque, il trasporto dell’acqua e la realizzazione di impianti di dearsenificazione. In questo caso, si ritiene opportuno razionalizzare la loro dislocazione in relazione a consistenti fonti d’approvvigionamento idrico riducendone il numero in funzione di impianti di grandi dimensioni. La scelta della tecnologia adottata terrà conto delle caratteristiche chimico-fisiche delle acque, dei residui prodotti e del loro impatto ambientale ed, infine, della garanzia d’uso dell’impianto almeno ventennale,
  •        alla realizzazione di un piano di monitoraggio degli impianti già realizzati con particolare attenzione alla qualità dell’acqua erogata alla concentrazione di arsenico, ai rischi microbiologici, alla presenza di inquinanti derivati dal processo di trattamento; alla rigenerazione dei materiali usati; alla manutenzione degli impianti e allo smaltimento degli eventuali residui derivati dal processo di trattamento,
  •        ad affrontare la fase di emergenza per l’uso dell’acqua potabile, ai sensi del art. 12 del Dlgs 31/2001, attraverso un approvvigionamento idrico fino a quando le azioni di ripristino dell’acqua ad uso potabile non siano state portate a termine con particolare attenzione alle scuole, agli ospedali ed alle carceri. Inoltre si provvederà alla corretta informativa dei cittadini circa le limitazioni d’uso dell’acqua potabile, i rischi derivanti dall'uso dell’acqua contaminata e il piano di interventi di ripristino della qualità delle acque,
  •        ad attuare una serie di studi volti a comprendere lo stato di salute della popolazione in relazione all'esposizione cronica all'arsenico.
 

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