“PD, LA VOLONTÀ DI CONFRONTO DA PARTE NOSTRA NON È MAI MANCATA”

In merito all’ultimo consiglio comunale, leggiamo dal Corriere di Viterbo del 14 giugno delle dichiarazioni del circolo locale del Pd alquanto assurde. Gli esponenti “democratici” confermano di avere avuto un incontro ufficiale con il portavoce del M5S, ma allo stesso tempo parlano di accordi sottobanco, facendo intendere la presenza di secondi fini da parte nostra. Vorremmo ricordare al Pd che il loro rappresentante è stato contattato per un confronto su idee in comune e possibilità di collaborazioni future, sempre e solo nel merito e nell’interesse dei cittadini, e che tale incontro si è svolto nel luogo e nei tempi da lui stesso voluti

In merito invece all’impegno del Pd sul “lavorare per dare discontinuità ai precedenti metodi e ottenere trasparenza sulle decisioni della commissione elettorale” sarebbe opportuno che lo stesso spiegasse bene, alla cittadinanza tutta, il proprio modus operandi: il consigliere Scarito, in consiglio comunale, non ha detto una parola né sulla proposta da noi presentata né tantomeno sulla sua idea in tema di commissione elettorale; addirittura con tale comportamento non ha fatto altro che affossare la nostra iniziativa, in favore di coloro che con la discontinuità hanno ben poco a che fare. Ricordiamo, ancora una volta, che quanto avanzato era finalizzato a portare in commissione elettorale il risultato di un lavoro, il nostro, fatto di ricerche e approfondimenti. Nessuno ha chiesto voti alla persona, bensì all’idea, che, seppure migliorabile, doveva essere vincolante per chiunque l’avesse sottoscritta. Il nostro portavoce era disposto a farsi vincolare in ogni modo, addirittura a dimettersi dalla commissione in caso di insuccesso della proposta.

Alquanto puerile poi l’accusa di accordi sottobanco con la maggioranza. Al Pd sembrerà strano, ma quando si condivide un’idea valida, la si può anche sostenere, nonostante la bandiera non sia la propria. Ci vengono, inoltre, attribuiti “arroganza e senso di superiorità”, ma forse non si conosce il vero significato di queste parole usate a sproposito: se per un partito che si definisce Democratico, presentare e sottoporre a valutazione una proposta, significa essere arroganti, allora si vuole seppellire la Democrazia; se con “senso di superiorità” si vuole fare riferimento all’avere avanzato una proposta concreta, in assenza di possibili altre provenienti dalle varie forze politiche, invitiamo il Pd ad uscire dal proprio senso di inferiorità e portare in Consiglio qualche progetto.

Ci piacerebbe poi sapere in che modo il Pd locale aveva intenzione di entrare in commissione per realizzare le idee, che ancora non ha reso note. Avremmo dovuto votare il componente della commissione per simpatia, convenienza, opportunismo, oppure per altre caratteristiche che a noi sfuggono? Uno storico politico tedesco diceva che “Quando, a proposito di un'idea, si dice che si è d'accordo sul principio significa che non si ha la minima intenzione di realizzarla.” E il 10 giugno ne abbiamo avuto la riprova. Che dire? Per noi la questione si chiude qui, anche perché crediamo che i cittadini abbiano tutti gli strumenti utili per effettuare le proprie valutazioni. Preferiamo lasciare le parole agli altri e concentrarci come sempre sui fatti, insieme a chiunque voglia davvero portare avanti idee di buonsenso.

MoVimento 5 Stelle Tuscania

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