INTERROGAZIONE LUDOPATIA: IL NOSTRO TERRITORIO E' IN MANO ALLE NON RISPOSTE DEL SINDACO BARTOLACCI


Molti cittadini si staranno chiedendo che cosa sta succedendo riguardo all’imminente apertura di  una sala giochi in via Roma, ed a creare maggiore confusione arriva la risposta del Sindaco Bartolacci alla nostra interrogazione che, invece di chiarire ed entrare nel merito, divaga, non fornisce risposte politiche e riferisce cose inesatte.

La risposta (la potete leggere qui) come detto è stata data dal Sindaco, senza portare la questione all’attenzione della sua giunta, ma preferendo attenersi al parere della Segretaria Comunale. Sul parere della Segretaria ci sono molte cose da eccepire e segnalare alle autorità di controllo e valutazione, e le abbiamo ben documentate nella nostra replica (la potete leggere qui) che abbiamo inoltrato in data 22 agosto 2016 all’amministrazione comunale.

Leggendo le 2 versioni ogni cittadino può farsi una sua idea, ma vogliamo evidenziare decisamente la nostra totale insoddisfazione alle non risposte pervenute.

Innanzitutto ci sembra ancora una volta assurdo che chi amministra politicamente una città deleghi anche in questo caso ai tecnici risposte che dovrebbero essere politiche! Nulla, infatti, emerge dalla risposta all’interrogazione in merito a cosa effettivamente ne pensa di questa problematica il primo cittadino che oltretutto ricordiamo è la prima autorità sanitaria locale. Né tantomeno è dato sapersi il pensiero della maggioranza che amministra questo paese al cui interno troviamo pur sempre un medico (l’assessore all’Ambiente Potestio) che dovrebbe tutelare la salute dei propri concittadini e una Delegata ai Servizi Sociali (Save) che dovrebbe tutelare l'utenza a rischio ludopatia come da normativa regionale e piani d’azione del distretto Asl territorialmente competente.

In sintesi il Sindaco:
- non risponde alle domande poste nell’interrogazione;
- divaga con questioni non attinenti;
- si limita a riportare un parere della Segretaria Comunale ed una relazione del Comandante della Polizia Locale, senza prendere decisioni politiche in merito alla questione;
- rinuncia (in base ai pareri citati) ad intraprendere qualsivoglia iniziativa, probabilmente per motivi economici tutti da dimostrare;
- disconosce documenti e regolamenti pubblicati nel sito ufficiale del Comune di Tuscania;
- ammette che è a conoscenza dell’imminente apertura di un esercizio, senza che uffici e responsabili politici ne siano stati interessati.

La tesi a dir poco traballante del Sindaco poggia su un’unica sentenza di un Tribunale Amministrativo di altra regione, che non è attinente al caso di Tuscania e che è superata da più recenti sentenze del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale. Sulla potestà dei Comuni a intervenire, con regolamenti e con ordinanze, sull'ubicazione, sulle condizioni di funzionamento e sugli orari dei vari punti di gioco c'è ormai un'amplissima antologia di casi (almeno 400 in Italia) e un imponente repertorio giurisprudenziale. Per essere più chiari, le più recenti sentenze legittimano le Amministrazioni comunali che pongono dei limiti e delle regole da rispettare, per l’apertura di sale giochi, nel rispetto della salute dei cittadini, della tranquillità sociale, delle norme relative al commercio, del rispetto di aree come i centri storici.


Nella risposta il Sindaco sostiene, inoltre, che non esiste normativa che possa consentire una regolamentazione in materia, ma allo stesso tempo disconosce il “Regolamento di Polizia Amministrativa” pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Tuscania e la modulistica che deve essere riempita da chi desidera aprire sale giochi (li potete vedere QUI e QUI). Se questi sono atti che non rispettano le leggi, allora perché si pretende che il cittadino vi si attenga, pena il rigetto delle richieste o le conseguenze penali per il richiedente, relative a dichiarazioni non esatte?  
Per questo motivo riteniamo ancor più necessario redigere un regolamento ad hoc che contempli la materia nella sua totalità. 






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